Vievere a compartimenti stagni
Vievere a compartimenti stagni

Vivere a compartimenti stagni.

L’anno scorso, mi sentivo una nullafacente. Passavo le giornate a guardare i video produttivi. Le persone riempivano le loro giornate facendo sport, lavorando, studiando, e trovando comunque il tempo per uscire con gli amici e curare la propria persona. Tutte cose che io pensavo di non poter fare.

Ero convinta che le ore nella mia giornata non mi potessero bastare.

Ricordo molto bene quando provavo a studiare. Avevo sempre l’ansia costante per quello che dovevo fare dopo, o se avevo fatto bene determinate cose prima. Non ero mai concentrata su quello che stavo facendo.

Tutte le persone attorno a me passavano le loro giornate fuori a divertirsi con gli amici e di conseguenza. Sentivo che questa cosa era normale, e che non fosse normale il fatto che io volessi rendere le mie giornate così produttive. Mi sentivo inadeguata. Non capivo il perché non mi andasse bene quello che faceva la mia vecchia compagnia.

Con il tempo, conobbi persone nuove. Non andai a cercare nuove conoscenze, vennero loro in modo totalmente naturale. Secondo me, queste sono le amicizie migliori. Certe volte credo che il mondo me le abbia messe di fronte perché sono esattamente la mia copia. Loro amano andare a dormire la sera avendo chiuso gli obiettivi prefissati il giorno prima. Fui subito incuriosita dal loro modo di fare. Cominciai ad osservare meglio e notai che tenevano un promemoria sul computer con gli orari della giornata e con tutte le cose che avrebbero dovuto concludere in un tempo determinato.

Inizialmente fui sconcertata. Alla fine mi soffermai a rifletterci ed era proprio quello che mi serviva. Io avevo sempre avuto ansia di produrre una cosa per paura che le altre si accumulassero. Mi capitava spesso di fare più di una cosa insieme e così facendo non ne facevo nemmeno una.

Ricordo molto bene quando decisi di fare una prova di una settimana utilizzando le tecniche che avevo osservato. Ogni sera prima di andare a dormire, mi scrivevo sul promemoria del mio tablet. Annotavo tutte le cose che avrei dovuto fare il giorno dopo, sia nella mattinata che nel pomeriggio. Fui estremamente sorpresa quando la prima mattina in cui avevo tutto organizzato riuscii a stare perfettamente nei tempi e a fare le cose per ordine di importanza. Quando arrivò l’ora di pranzo, ero tranquilla e alleggerita. Riuscii a gustarmi il pasto senza avere pensieri ansiosi perché una parte della mia giornata l’avevo fatta nel modo corretto. Durante il pomeriggio, seguii sempre il mio programma nonostante mi accorsi di essere più stanca, ma riuscii comunque a completare tutto quello che mi ero prefissata.

Dopo un po’ di giorni ne parlai anche con mio padre. Volevo sapere che cosa ne pensasse lui dal momento che la sua opinione per me è molto importante. Quando ho un problema, la prima persona a cui penso è mio padre, perché mi sa dare tutto il conforto di cui ho bisogno, e sono contenta di essere sua figlia. 

 

Ricordo che eravamo seduti sul divano quando, parlando del più e del meno. Uscì l’argomento e lui mi spiegò la terza regola d’oro: vivere a compartimenti stagni. Sentendolo parlare, sentii esattamente cosa mi impediva di fare nulla nelle mie giornate, ovvero fare tutto in disordine e più cose contemporaneamente. Infatti, vivere a compartimenti stagni significa concludere una cosa bene prima di iniziarne un’altra. Questo non solo porta ordine mentale, ma porta anche un aumento dell’autostima di noi stessi, perché cominciamo a renderci conto di essere in grado di concludere e portare a termine tutti gli obiettivi che ci prefiggiamo.

Oggi la mia vita è molto diversa da un anno fa. Ho ridotto l’utilizzo dei social durante la mattinata, così posso rientrare più facilmente nei programmi che mi faccio la sera prima, e verso il pomeriggio mi sento più rilassata. Dopo aver fatto tutto quello che potevo fare durante la mia giornata, mi sento soddisfatta e la sera mi godo una bella uscita con le mie amiche senza pensieri. Solitamente, le cose che faccio durante la mia giornata sono studiare nella prima parte della mattinata, proprio perché la mente è più propensa al produrre, successivamente lavoro un po’ e se ho tempo leggo qualche pagina di un libro. Poi arriva l’ora di pranzo e dopodiché vado in palestra, e così si conclude la mia parte produttiva di una classica giornata del weekend.

“Vivere a compartimenti stagni” ti renderà chiaramente evidente il tuo potenziale.

Rebe – Staff Leader di Valore

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