Vivere a compartimenti stagni.
Quando avevo sedici anni volevo fare tante cose nella vita. Ero pieno di sogni nel cassetto. Sognavo di viaggiare per il mondo e di spuntare ogni posto dove fossi stato, ma per questo mi servivano i soldi e ai tempi ancora non li avevo.
Verso i miei diciassette anni, durante l’ultimo anno mi posi come obiettivo quello di diventare il migliore della classe. Non lo feci perché i miei genitori erano insoddisfatti di me o perché fossi a rischio bocciatura, ma per avere la soddisfazione di vedere come riuscissi a fare tutto quello che mi prefissavo.
I miei sforzi non furono inutili, infatti i miei voti si alzarono e non potevo essere più felice.
Ero stato cresciuto con la mentalità che se non hai obiettivi non hai ragioni per svegliarti al mattino.
In quel periodo, nonostante fossi ancora minorenne decisi di non gravare più le mie spese su di loro e di farmi assumere come cameriere in un bar del mio paesino.
Arrivarono presto i miei diciannove anni. La scelta dell’università non fu difficile per me, avevo ben chiaro in cosa volevo laurearmi ed era medicina.
Avevo sempre saputo cosa fare nella vita, ma nell’ultimo periodo ero particolarmente stanco per via del lavoro e per la preparazione ai primi esami universitari. Nella mia immaginazione di quindicenne volevo sentirmi esausto quando fossi stato adulto, ma la stanchezza che avevo cominciato a provare non era piacevole. Forse ero sulla strada sbagliata.
La sera di un weekend mi trovai sul letto, senza nulla da fare e stranamente non particolarmente stanco. Diedi un veloce sguardo al telefono per poi imbattermi in un blog. Leader di Valore Academy.
Passai l’intera notte a leggerne ogni piccolo dettaglio.
L’effetto che mi fece fu inaspettato. Per ore mi sentii pieno di motivazione. C’era qualcosa che mi chiamava. Dovevo mettermi in contatto con quelle persone.
Fin dal primo momento mi venne spiegata una regola ben precisa, il fare una cosa alla volta per farla bene e mi resi conto che io forse facevo troppe cose per farne bene anche solo una. Analizzando tutta la mia vita mi resi conto che non riuscivo più a dedicare lo stesso tempo ai miei amici, che università andava male e che non riuscivo a dare il massimo nel mio lavoro al bar e inoltre adesso volevo specializzarmi in vendita diretta.
In poco tempo riuscì a guadagnare abbastanza per potermi permettere di lasciare il mio vecchio lavoro e presto decisi anche di lasciare l’università dal momento che mi accorsi che forse non era la giusta strada da percorrere.
Cominciai a dedicare il mio tempo al nuovo gruppo di lavoro e mi trovai fin da subito molto bene, era un ambiente molto familiare e questo mantra del fare bene una cosa alla volta mi rimase impresso in testa così tanto che presto divenni uno dei migliori in quel campo, nonostante la mia giovane età.
Presto riuscì a fare abbastanza soldi per potermi comprare una casa tutta mia e fare dei lavori alla casa di mia madre che rimandava da tempo, inoltre riuscì anche a trovare il tempo per uscire con i miei amici la sera.
Oggi mi sento molto più tranquillo e realizzato ed insegnerò ai miei figli che se iniziano una cosa devono portarla a termine prima di iniziarne un’altra, ed è quello che si chiama vivere a compartimenti stagni.
Rebe – Staff Leader di Valore
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