Alessia Refolo e il suo “Se vuoi, puoi”. Una storia di valore che è un esempio per tutti
L’essenziale è invisibile agli occhi.
L’aforisma, tratto dal “Piccolo Principe”, per molti è una sacrosanta verità. Per lei è senza dubbio qualcosa di più.
Alessia Refolo è una delle poche persone che possono dire di essere sopravvissute al neuroblastoma, un tumore infantile da cui nel mondo si salva solo un bambino su cinque.
Aveva 18 mesi. Ce l’ha fatta, ma ha pagato un prezzo molto alto perché i farmaci le hanno danneggiato irrimediabilmente la vista.
Oggi, Alessia Refolo è una donna non vedente, ma la sua disabilità si limita a quelle due parole lì.
Nella vita è un inno alla gioia.
Campionessa mondiale paralimpica di arrampicata sportiva nel 2014, in Spagna. Medaglia d’oro al campionato europeo paralimpico di sci nautico nel 2018, in Francia.
Lo scorso mese di gennaio ha compiuto la prima scalata sul ghiaccio lungo la via Jean dell’Ice Park di Ceresole Reale, palestra di ghiaccio conosciuta come “La falesia dei mutanti”. A febbraio ha ricevuto il “Premio Città di Torino” dal Coni e da “Opes Italia”, riconoscimento rivolto agli atleti del mondo dello sport piemontese.
Non c’è storia che possa essere più di valore di quella di questa giovane donna dai capelli biondi, il fisico minuto, i lineamenti sottili: la sua prima allenatrice di scalata l’aveva soprannominata “Barbie Climber”. Da lì il passaggio a “Barbie Skier” nello sci nautico è stato un attimo.
Della sua disabilità, Alessia Refolo ha fatto la sua forza. Lei, così minuta e così gentile, incarna alla perfezione la sesta regola d’oro di Ray (“Leader di Valore – Crescere e contribuire”): persegui obiettivi ambiziosi.
“Il successo è fare della nostra vita un progetto di crescita costante verso i nostri obiettivi. Viviamo come se fossimo acqua corrente, facendo esperienze continue. Lottiamo con tutte le nostre forze per i nostri progetti”, dice Ray nel suo libro.
E Alessia Refolo ha fatto proprio così. Pardon, fa proprio così.
Si è diplomata in ragioneria e lavora in banca, vicino a casa. Si prende cura del suo appartamento da sola. Ama uscire con gli amici. Vuole un bene dell’anima a mamma e papà, che l’hanno cresciuta con valori sani e principi saldi, insegnandole l’importanza dell’essere indipendente più di quanto un genitore sia tenuto a fare col proprio figlio. E vuole un gran bene anche alla sorella Chiara, più piccola di cinque anni.
Alessia Refolo è un esempio per tutti.
E la sua storia di valore è diventata un libro: “Se vuoi puoi – Una vita al di là del buio” è il romanzo autobiografico che ha pubblicato l’anno scorso e che sta portando con sé in radio, in tv, agli eventi su e giù per l’Italia.
“Ho la passione per la letteratura, ascolto i libri in mp3 – racconta -. E mi dicevo spesso: vorrei scriverne uno mio. Ma ho sempre rimandato fino a quando non mi arrivata la proposta di scrivere un’autobiografia”.
E il messaggio vale per tutti, sia per il disabile fisico sia per quello mentale. “Nel mondo dello sport ci sono già tanti disabili che vivono la loro vita con questo spirito coraggioso. Ci sono anche tanti, però, che hanno timore, stanno chiusi in casa: spero che a loro questo libro possa servire. “Se vuoi, puoi” è un messaggio che vale anche per chi non ha disabilità: conosco molte persone che vivono sul divano, non fanno sport. A tutti loro dico: coraggio!”.
Alessia Refolo è una forza della natura, la dimostrazione pratica che se vuoi, puoi!
La campionessa mondiale sulle rocce e nella vita non guarda con gli occhi ma vede con il cuore, con l’anima e con la mente. Un esempio per tutti. E una lettura consigliata, il suo libro.
“Se vuoi, puoi” lo si può trovare su Amazon, Ibs e Feltrinelli.
Leader di Valore
R.E.
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