La gratitudine: dona e contribuisci.
Sono cresciuto in un piccolo paesino chiamata Ferriera, un comune incastonato tra le Alpi francesi e la bellissima Torino.
Discendo da una famiglia modesta come tante altre, emigrate dal sud Italia alla ricerca di un lavoro sicuro. Erano gli anni Settanta quando molti dei nostri genitori lasciavano affetti e famiglie per tentare la “fortuna” nelle città del nord.
Le nostre generazioni dovrebbero provare un profondo senso di gratitudine per le scelte coraggiose di quei giovani genitori che davano le loro vite per il futuro dei propri figli.
I nostri padri ci hanno insegnato, il valore del sacrificio, dell’umiltà e della perseveranza. Grazie a quelle radici solide e ben radicate nella famiglia, la nostra generazione ha potuto allungare i propri rami verso nuove esperienze, visitando paesi vicini e lontani, scoprendo il mondo e coltivando interessi un tempo impensabili.
Al contrario i viaggi dei miei genitori erano diretti verso i paesini d’origine, dove potevano incontrare le proprie famiglie rigorosamente ad agosto, unico periodo di ferie nazionale.
Quanto significato e quanti insegnamenti troviamo in quelle vite modeste, ricche di valori “caserecci”.
Il senso di gratitudine è per noi un privilegio, un’emozione che attraversa mente e corpo, ricordandoci quanto siano belle le cose semplici, quanto siamo fortunati ad essere figli di una cultura fondata sul rispetto e sull’amore, merce rara nei tempi che verranno.
Per tutte queste ragioni ricordiamoci che il nostro DNA è fondato sulla gratitudine.
Diamo più spazio a questo straordinario valore, anche quando tutto sembra essere in salita, quando dobbiamo superare delle difficoltà lavorative o personali.
Non permettere alle situazioni esterne di rovinare i tuoi stati d’animo.
Fermati.
Stai in silenzio.
Sii grato, ricorda la tua storia e se puoi ringrazia i tuoi genitori.
« Dona e contribuisci, la vita è troppo corta per essere egoista »
Leader di Valore
Ray
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